La liberalizzazione del mercato elettrico ha inizio con il Decreto legislativo n.79 del 16 marzo 1999, noto come Decreto Bersani. Fino ad allora si era in presenza di un monopolio gestito da un unico soggetto che produceva, trasportava e vendeva l'energia elettrica.

Con il decreto Bersani il mercato dell’energia viene finalmente distinto in due parti:  il distributore e fornitore. La distribuzione è affidata allo Stato, mentre la produzione, l’acquisto e la vendita sono attività gestite da diversi fornitori. Di conseguenza il distributore è unico e non si può scegliere, mentre i fornitori sono molteplici e possono essere selezionati dall’utente in base alle proprie specifiche esigenze.

I grossi consumatori di energia , le utenze industriali da almeno 30 Mgw,  sono stati i primi a poter beneficiare già nel 2000 delle opportunità offerte mercato libero. Poi nel 2004 è stata la volta dei possessori di partita IVA. Infine, dal 2007, si ha la completa liberalizzazione del mercato elettrico con l’apertura anche alle utenze domestiche.

Analoga storia per il mercato del gas, che viene liberalizzato dal Decreto legislativo n. 164 del 23 maggio 2000, il cosiddetto Decreto Letta. Pure in questo caso è stata concretizzata la separazione formale tra i diversi attori del mercato (trasportatore, grossista, distributore, società di vendita), con la suddivisione netta tra  i gestori delle infrastrutture di trasporto e i soggetti preposti alla vendita del gas all'utente finale. Tale processo si completa nel 2003 con la completa apertura del mercato del gas.

Grazie a questa rivoluzione, ogni consumatore può liberamente decidere da quale fornitore e a quali condizioni acquistare energia elettrica e gas.

La liberalizzazione del mercato dell'energia consente, infatti, di scegliere il fornitore più conveniente: quello che riesce a praticare i prezzi più bassi e che offre servizi migliori.

In questo ambito assumono un ruolo determinante i Consorzi per almeno due motivi. Il primo: i Consorzi rappresentano per le aziende la possibilità di aggregarsi al fine di formare un gruppo d’acquisto più forte, capace di conseguire risparmi significativi sulla bolletta energetica, consentendo alle imprese che vi aderiscono di destinare ulteriori risorse ad altri investimenti strategici per il loro sviluppo. Il secondo: i Consorzi sgravano i propri soci del difficile compito di selezionare di anno in anno il migliore fornitore, un compito che richiede competenze altamente specializzate e tempo per monitorare costantemente le evoluzioni del mercato energetico.

 

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